Marco Mustaro

Tenore · Maestro di canto

Canto e terapia

Uno strumento particolarmente efficace nei percorsi terapeutici che si avvalgono del supporto della pratica musicale e della musicoterapia è la pedagogia vocale legata al Lichtenberger® Methode (Metodo Funzionale della voce) di Gisela Rohmert.

L’approccio Funzionale persegue uno sviluppo progressivo della funzione vocale con scelte pedagogiche che prendono le distanze dalle tecniche vocali più manipolative e pongono al centro il ruolo che la stimolazione, secondo strategie opportune e progressive, assume nei processi di autoregolazione della funzione vocale.

Le ricadute terapeutiche dell’approccio Funzionale riguardano:

  • lo sviluppo delle abilità legate alla sfera della sensorialità e della motricità;
  • il rinnovamento della rappresentazione corporea e vocale;
  • l’acquisizione di coscienza del rapporto esistente fra fisiologia, rappresentazione di sé e dinamiche culturali;
  • la valorizzazione del portato identitario del suono vocale;
  • la conquista di un’identità vocale rinnovata;
  • il rinnovamento delle dinamiche relazionali.

Le potenzialità terapeutiche del suono vocale e della pratica musicale, ormai note grazie allo sviluppo delle tecniche musicoterapeutiche, vengono ulteriormente amplificate dal Metodo Funzionale alla luce di una piena consapevolezza della funzionalità fisiologica e per mezzo di una ricerca didattica che pone al centro la persona.

Il presupposto che anima le scelte pedagogiche e terapeutiche del Metodo Funzionale è il fatto che lo sviluppo della funzione vocale viene considerato come una risposta della fisiologia al desiderio di relazione che fonda l’esistenza dell’essere umano.

Prima che come manifestazione di abilità artistiche complesse, la pratica musicale e, nella fattispecie, il canto possono essere vissuti come strumento e forma di relazione. Attraverso un itinerario di riappropriazione percettiva, il suono vocale si manifesta come uno strumento particolarmente prezioso per lo sviluppo delle abilità propriocettive e relazionali: la progressiva riconquista del corpo perduto porta all’acquisizione di un’identità vocale rinnovata.

La tradizione del teatro occidentale fornisce al terapeuta le strutture archetipiche fondamentali su cui strutturare il percorso di riappropriazione sensoriale: il cantante può gettare la maschera, abbandonando il proprio modello vocale, nella misura in cui la “frequentazione” dei grandi personaggi della tradizione teatrale non viene vissuta come atto estetico-espressivo ma diventa occasione viva di scoperta di un’Alterità interna sconosciuta.

Nell’ottica di un percorso che pone al centro la riscoperta dell’Altro, la metodologia Funzionale indica la dimensione spirituale come condizione indispensabile allo sviluppo delle potenzialità creative e alla conquista di uno stato di fiducia nelle proprie possibilità evolutive.

I percorsi terapeutici vengono strutturati in lezioni individuali o in cicli di seminari.
Nelle lezioni individuali le scelte didattiche sono strettamente funzionali alle necessità del singolo.
Nei cicli di seminari i temi e la loro consequenzialità vengono definiti in funzione delle necessità che emergono dalle dinamiche di gruppo.

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Cantare amantis est.
— Sant'Agostino