Marco Mustaro

Tenore · Maestro di canto

"La Pazzia Senile" di Adriano Banchieri

Laboratorio di interpretazione vocale e teatrale con elementi di danza antica

La commedia madrigalesca o madrigalistica, di cui “La pazzia senile” di Adriano
Banchieri è uno dei più celebri esempi, è un genere musicale che sembra sfuggire
ad ogni tentativo di darne una identificazione definitiva. E’ teatro, musica, canto,
ma anche gesto, coreografia, commedia dell’arte, danza cortese, festa
rinascimentale ecc. ecc. E’ il banco di prova, il luogo privilegiato eideale, dove
l’artista può muoversi e concepirsi a tutto tondo sperimentandosi nelle diverse
espressioni del suo estro, ricercando soluzioni sempre nuove e interessanti, in cui
mente e corpo non solo eseguono ma anche di volta in volta creano.
E’ in definitivafiglia del suo tempo: quegli anni di mezzo tra XVI e XV secolo in cui
la musica ha visto un profondo rinnovamento di generi, stili, tecniche esecutive,
modalità di produzione e fruizione; e tutto all’insegna di una grande e libera
sperimentazione, che fece già all’epoca coniare il termine di “seconda prattica”.

La commedia dell’Arte è una forma di teatro fortemente fisico, in cui la mimica,
il gesto e la postura hanno un ruolo centrale. A un punto tale che ogni
personaggio ha potuto essere stilizzato in tre soli elementi: una maschera, una
posa e un costume. I “lazzi” (le battute), improvvisate su canovaccio, sono
costantemente sostenute e vivificate dalla fisicità dei comici. In un’opera come
La Pazzia Senile, che a questo mondo rimanda e strizza l’occhio, entrare in
relazione con la teatralità dei personaggi rappresenta un passaggio cruciale.
Non solo per quanto riguarda la messa in scena, ma ancor più in funzione della
vocalità. Sperimentare econoscere dall’interno, nel proprio corpo, la fisicità delle
maschere, infatti, non può che lasciare un’impronta profonda sulla vocalità, nella
direzione di una timbrica più aderente al personaggio e alla situazione
drammaturgica.

Canto e follia. Solo un secolo prima della composizione de La pazzia Senile,
il tema della follia aveva trovato magistrale esaltazione nel celebre Elogio di
Erasmo da Rotterdam. La tesi del grande umanista era chiara: l’uomo che desideri
avvicinare bellezza e verità si faccia discepolo di Follia. L’influsso che questa
prospettiva esercitò su tutta la cultura europea trova luminosa evidenza anche
nella storia del teatro occidentale: molti dei drammi più noti della nostra tradizione
hanno proprio nella “scena di follia” il loro fulcro drammaturgico.
Foriera di ispirazione in ogni ambito della cultura, Follia si manifesta preziosa ed
efficace anche nella didattica vocale: quando l’allievo abbandona i punti di
riferimento abituali a favore di orizzonti mai considerati, le vecchie dinamiche di
relazione con la propria voce vengono riconosciute come causa di resistenza
evolutiva e si rafforzano l’intuizione e il desiderio di una voce totalmente altra.
Nel corso di questo processo, accanto alla meraviglia generata dalle conquiste,
è però frequente che l’allievo si trovi a dover gestire un certo senso di straniamento.
Il grande soprano Toti Dal Monte raccontava come anche lei, giovane allieva di
canto, seguisse a volte con fatica le bizzarre indicazioni immaginifiche della propria
insegnante e come al termine delle lezioni si trovasse spesso a esclamare:
“Mi sembra di impazzire!”. L’audacia della didattica tradizionale assicurava conquiste
strabilianti ma era evidente come ogni passo in avanti fosse la conseguenza di una
proposta a tutta prima destabilizzante.

Nel corso dei nostri seminari Il Metodo Wilfart, il Metodo Funzionale della voce e la
didattica tradizionale del Belcanto stimoleranno in ogni allievo una progressiva e
fiduciosa apertura dell’immaginario: in questo processo Follia sarà eletta a criterio
unico di autenticità interiore e la libertà vocale riconquistata sarà una sua
affascinante manifestazione. Alla scuola di Follia saranno proposti percorsi di
affinamento della percezione corporea e acustica e si apprenderà a considerare
il suono vocale come specchio di equilibri vitali sempre in evoluzione. Lungo un
appassionante itinerario di integrazione fra esigenze vocali e istanze del corpo
attoriale, la divertente “commedia harmonica” di Banchieri si rivelerà infine per
quello che è: un ammiccante e reverente sorriso a Follia.

Seminari
  • Voghera 17 – 18 gennaio
  • Voghera e Lucca 14 – 15 febbraio
  • Voghera e Lucca 14 – 15 marzo
  • Lucca 1 – 2 – 3 maggio
Spettacolo finale 3 maggio 2015 a Lucca
presso L’Oratorio dell’Angelo Custode
ISCRIZIONI ENTRO 20 DICEMBRE 2014
Orari:
  • sabato: 11.00-13.00 e 14.30-18.30
  • domenica e festivi: 9.00-12.30 e 13.30-16.00

Lucca: c/o Istituto Baralli
Voghera (PV): c/o Associazione Audite Nova

Per informazioni

Marco 349 4297163
Francesca 333 3262687
Mario 340 2765189
Audite Nova: audite.nova@libero.it

Docenti

Francesca Gualandri ha studiato canto lirico con Ada Ausberg Egressy e
approfondito lo studio del repertorio barocco con Claudine Ansermet.
Con Serge Wilfart ha conseguito il diploma di insegnante del suo metodo
(Metodo Wilfart – Pneumafonia). Diplomata in Paleografia e Filologia Musicale e
laureata in Musicologia, ha avviato una ricerca sulla gestualità scenica nell’Opera
Italiana delle origini cui è conseguita la pubblicazione, di “Affetti, passioni, vizi
e virtù, la retorica del gesto nel teatro del ‘600.” Ha insegnato gestualità barocca
presso la Scuola Musicale di Milano, l’Istituto di Musica Antica dell’attuale
Civica Scuola di Musica Claudio Abbado, il Conservatorio della Svizzera Italiana e
il Centre de Musique Ancienne de Genève. Collabora con l’Università Cattolica di
Milano, tenendo laboratori eseminari di Voice Coaching.
Come cantante tiene concerti e spettacoli in duo con il chitarrista e compositore
siciliano Davide Livornese.

Mario Giaccoboni laureato in musicologia, ha approfondito lo studio della prassi
esecutiva della musica antica con Ulrike Wurdak e Claudine Ansermet..
È insegnante autorizzato del Metodo funzionale della voce Lichtenberg®
secondo il Lichtenberger® Institut für angewandte Stimmphysiologie, che promuove
un percorso di approfondimento non solo vocale ma anche corporeo-sensoriale.
Propone percorsi didattici e di ricerca, singolarmente e per gruppi (cantanti, attori,
strumentisti, coristi, insegnanti, terapeuti). A completamento della propria formazione,
da alcuni anni ha intrapreso lo studio della danza storica rinascimentale e barocca
con Bruna Gondoni e Deda Cristina Colonna. Numerosi i concerti come solista sempre
nel campo della musica barocca.

Marco Mustaro ha condotto gli studi musicali presso l’Istituto Musicale
“Luigi Boccherini” di Lucca, sotto la guida dei maestri Anna Vandi e Giovanni Dagnino,
conseguendo il diploma in canto lirico. Ha seguito corsi di perfezionamento tenuti dai
maestri Gabriella Ravazzi, Luigi Roni, Giuliana Menchini, Fernanda Piccini e William
Matteuzzi. Ha approfondito lo studio della vocalità alla luce del Metodo Funzionale della
voce di Gisela Rohmert, presso il Lichtenberger® Institut für angewandte
Stimmphysiologie di Darmstadt (Germania) conseguendo l’abilitazione all’insegnamento
del Metodo. È risultato vincitore ai concorsi “Città di Massa”, “Terme di San Giuliano”,
“Città di Orvieto” e “Città di Pistoia”. Svolge un’intensa attività concertistica che lo vede
attento interprete del repertorio belcantistico e cameristico. È dottore in Lettere Classiche.

Fabio Delfini ha studiato pianoforte presso il Civ. Istit. Mus. “F.Vittadini” di Pavia con la
prof.ssa D.Gatti conseguendo il diploma presso il Conservatorio “A.Vivaldi” di Alessandria.
Si è perfezionato con la Prof.ssa Anita Porrini e con il duo pianistico Baggio-Frosini.
Ha quindi conseguito il diploma in clavicembalo con il M°.D. Costantini presso il
Conservatorio di Como. In campo concertistico ha avuto diverse esperienze: come pianista
nel campo della musica da camera (in Trio e Pianoforte a quattro mani con la pianista
Paola Barbieri); come clavicembalista in orchestra e in consort con altri strumenti antichi.
Attualmente è docente di pianoforte presso il Liceo Musicale “A.Cairoli” di Pavia.

Materiale scaricabile

Cantare amantis est.
— Sant'Agostino